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Carciofo: le proprieta' benefiche e il suo ruolo nella economia circolare

28/12/2022
HACCP

Il settore agroindustriale è divenuto di grande interesse per il riutilizzo delle risorse disponibili, infatti è enorme la quantità di residui e sottoprodotti che si generano, e che potrebbero essere convertiti in composti di alto valore aggiunto sotto diversi aspetti, soprattutto dal punto di vista nutritivo.

Ricerche ed analisi effettuate dall’Institution of Mechanical Engineers British Agency hanno dimostrato che le pratiche agricole sono tra le cause di maggiore responsabilità nella produzione di eccedenze alimentari, soprattutto nella fase post-raccolta, ovvero quando i prodotti vengono scartati durante la lavorazione, lo stoccaggio ed il trasporto.

I prodotti vegetali quali steli, foglie, bucce, radici ecc. sono scarti che spesso non vengono raccolti e che rappresentano anche l’80% della biomassa totale della pianta, in base alla tipologia di ortaggio, potrebbero essere riutilizzati e sfruttati come fonte di composti nutritivi bioattivi e materie per produrre additivi alimentari e nutraceutici.

La fase di raccolta e lavorazione agricola produce la maggior parte degli scarti vegetali, nel caso specifico del carciofo circa il 70% della biomassa non è commestibile; infatti, il “cuore” che sarebbe la parte centrale del frutto, quella commestibile, si riduce al 30% e ciò comporta circa 460.000 tonnellate di rifiuti generati ogni anno.

Le proprietà benefiche

Il carciofo è una specie vegetale originaria dell’area mediterranea ed oggi è ampiamente coltivata in tutto il Mondo. Esistono numerose varietà, ognuna con uno specifico periodo di fioritura che determina la stagionalità e i tempi di raccolta, che solitamente va dall’autunno alla primavera.

Il carciofo ha numerose proprietà benefiche e può essere un ottimo alleato per il corpo grazie alle sue attività diuretiche, epatoprotettive e antiossidanti.

Tali proprietà nutritive e la facilità di coltivazione, permettono al carciofo di essere uno dei principali alimenti della dieta mediterranea.

Sostenibilità della coltivazione del carciofo

Negli ultimi 20 anni l’interesse per le fonti rinnovabili è aumentato, e di conseguenza anche l’interesse verso la biomassa vegetale.

Precedentemente abbiamo sostenuto quanto detto dai ricercatori, ovvero che gli scarti agricoli e agro-industriali rappresentano una delle soluzioni più interessanti per la possibilità di ridurre energia con investimenti contenuti, e gli scarti del carciofo rappresentano una delle possibili fonti di energia in quanto contengono un grosso quantitativo di biomassa.

L’attività biologica dei sottoprodotti del carciofo, in particolare, il loro comportamento antiossidante, è correlato alla loro particolare composizione chimica: i carciofi sono infatti costituiti da un elevato contenuto di composti fenolici, in particolare hanno un alto contenuto di derivati dell’acido caffeilchinico e di flavonoidi.

 

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